In diminuzione gli stock ittici: la pesca professionale alla deriva

Tutelare le risorse : il settore è in crisi e manca una programmazione.
La Direzione Pesca e Acquacoltura attraverso il suo direttore Francesco Saverio Abate emana il seguente decreto che comprende anche il Compartimento Marittimo di Gaeta. Area GSA 10.
La sigla “GSA 10” indica la Zona di Gestione Statistica 10, che corrisponde al Mar Tirreno centro-meridionale, includendo una parte delle coste del Lazio. Queste aree sono definite per monitorare le attività di pesca e valutare i dati biologici del Mediterraneo. I piani di gestione, come quello per la GSA 10, mirano a recuperare gli stock ittici sovrasfruttati.
Area geografica: La GSA 10 copre una porzione del Mar Tirreno che include le coste del Lazio, la Campania, la Basilicata, la Calabria (versante tirrenico) e la Sicilia (versante settentrionale), per un totale di circa 1.129 km di estensione costiera.
E’ disposta l’interruzione temporanea obbligatoria continuativa delle attività di pesca a partire dal 31 ottobre 2025 e fino al 30 novembre 2025 per le unità da pesca autorizzate in licenza all’utilizzo dei seguenti attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, inserite nell’elenco delle unità autorizzate alla cattura bersaglio degli stock demersali e alla pesca bersaglio del gambero rosso (ARS) e del gambero viola (ARA), nelle GSA 8, 9, 10 e 11, ovvero aventi base logistico-operativa, nei porti dei Compartimenti marittimi ricadenti nelle GSA 8, 9, 10 e 11;
Nelle GSA 8, 9, 10 e 11 a partire dal 01 novembre 2025 e fino al 30 novembre 2025 per le unità da pesca autorizzate in licenza all’utilizzo dei seguenti attrezzi: palangaro e attrezzi da posta è fatto divieto di pescare, anche in via accidentale, nonché detenere a bordo, trasbordare ovvero sbarcare, esemplari di nasello.
(Misure tecniche per la pesca sportiva e ricreativa con il palangaro GSA 8, 9, 10 e 11)
Nelle GSA 8, 9, 10 e 11 a partire dal 01 novembre 2025 e fino al 31 dicembre 2025 alla pesca sportiva e ricreativa con il palangaro di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4 è fatto divieto di pescare anche in via accidentale, nonché detenere a bordo, trasbordare ovvero sbarcare, esemplari di nasello.
Centinaia le famiglie sottoposte a questo obbligo e conseguentemente gli occupati del comparto ittico che resteranno a casa.
Forte è il dissenso per una norma calata improvvisamente dall’alto.
Molti pescatori lamentano il loro coinvolgimento diretto nelle decisioni che gli interessano direttamente tanto che hanno più volte invitato a mezzo stampa ispettori comunitari e la stessa UE a verificare come negli ultimi anni l’ecosistema marino sia cambiato notevolmente sia attraverso la presenza di specie aliene (granchio blu ed es.) sia attraverso la massiccia presenza di delfini che predano e strappano le reti per mangiare tutto ciò di cui sono ghiotti tra cui il nasello.


Erminio Di Nora – Referente Copagri Sud Pontino e Coordinatore UNCI Agroalimentare

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